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60 anni fa il Premio Oscar a La strada di Federico Fellini

La strada

District: Abruzzo
Province: L'Aquila (AQ)
Locations:
Date: 2017-03-27

60 anni fa il Premio Oscar a la Strada di Federico Fellini

La strada

il 27 marzo 1957 il film La strada di Federico Fellini vince il Premio Oscar per il Miglior Film Straniero.

La cerimonia di premiazione della 29ª edizione degli Oscar si tenne a Los Angeles. Al RKO Pantages Theatre, condotta dall'attore comico Jerry Lewis.

Il Film era stato presentato al Festival di Venezia 1954, dove aveva vinto il Leone d'argento. Nel 1955 aveva vinto i Nastri d'argento per il Miglior regista e il Produttore del miglior film.

La strada è il film che afferma Fellini sulla scena internazionale.

Il film

La strada

Zampanò è un rozzo girovago. Attraversa i paesi più poveri dell'Appennino centrale esibendosi in improbabili prove di forza. Gelsomina, ragazza fragile e menomata, sostituisce la sorella, morta improvvisamente, come compagna di viaggio e lavoro del rude Zampanò. Si accoda all'artista straccione al fine di imparare un mestiere.

Gelsomina viene trascinata dall'uomo come un cane. Incontra un giovane acrobata, definito da tutti il "Matto". Questi le insegna che tutte le cose di questo mondo hanno una loro importanza, e la convince a tornare da Zampanò e tentare di intenerire il suo animo burbero. Qualche giorno dopo Zampanò, da sempre in pessimi rapporti con l'acrobata, lo uccide accidentalmente durante una colluttazione.  Si sbarazza del corpo gettandolo sotto un ponte, ma Gelsomina assiste alla scena. È profondamente turbata dall'accaduto ed inizia a manifestare evidenti segni di disturbi psichici. Dopo essersi preso cura della ragazza per un breve periodo, Zampanò decide di abbandonarla lungo una strada deserta.  Continua, da solo, a vagabondare per l'Italia. Qualche anno dopo l'uomo viene a conoscenza della morte di Gelsomina. Afflitto dal senso di colpa scoppia a piangere, solo e addolorato, in riva al mare.

I protagonisti

Anthony Quinn, attore messicano naturalizzato statunitense, quando girò La strada aveva già all’attivo numerosi film. Aveva già vinto un premio Oscar come Miglior attore non protagonista. Nel 1953 per l'interpretazione di Eufemio Zapata nel film Viva Zapata! (regia di Elia Kazan, con Marlon Brando).

Un secondo Premio Oscar, sempre come Miglior attore non protagonista, lo ottenne nel 1957, nella stessa cerimonia del Premio al film La strada, per l'interpretazione del pittore Paul Gauguin in Brama di vivere diretto da Vincente Minnelli.

Giulietta Masina aveva già lavorato al cinema per alcuni registi importanti, da Rossellini a Lattuada, ma è questo film che le dà notorietà anche sul piano internazionale.

Il 1957 è per lei un anno fortunato. Vince anche il Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes e la Concha de Plata alla migliore attrice al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián entrambi per il film Le notti di Cabiria.

La strada

Il matto fu interpretato dall’attore americano Richard Basehart.

Le musiche bellissime sono di Nino Rota.

Il film fu prodotto da Dino De Laurentis dopo numerose difficoltà affrontate dal regista per trovare un produttore.

Le location

È un vero viaggio on the road attraverso tanti luoghi dell’Italia centrale. Le regioni interessate alle riprese sono Lazio, Abruzzo e Emilia Romagna: tra i comuni Bagnoregio, Fiumicino, Rocca di Mezzo, Ovindoli, Cervia e i Castelli Romani.

La critica

Parabola cristiana sul peccato, apologo sulla condizione umana in generale e della donna in particolare. È anche una picaresca escursione attraverso i paesaggi dell’Appennino centrale. Maschere più che personaggi veri di questa favola on the road, lo Zampanò di Quinn e la Gelsomina di Masina ……. divennero simboli (Morandini)

Il fascino delle immagini rimane intatto ancora oggi. La colonna sonora di Nino Rota non è mai stata così struggente. Il personaggio del matto, che era apparso il meno felice, ha acquistato una dimensione del tutto inaspettata. (Farinotti)

L’accento sincero e pudico con cui Fellini, alla fine del neorealismo, ritrae personaggi che non rappresentano nulla se non il proprio mondo, continua comunque a colpire lo spettatore e bisogna essere delle pietre per non commuoversi (Mereghetti)

Trailer

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