District: Sicilia
Province: Catania (CT)
Locations: Etna (CT)
Date: 2018-04-12
Transfert, un film alle pendici dell'Etna
Transfert, è il primo lungometraggio del catanese Massimiliano Russo girato nel territorio etneo con attori tutti siciliani.
Con Alberto Mica, Massimiliano Russo, Paola Roccuzzo, Clio Scira Saccà, Enrico Sortino, Rossella Cardaci e Rosario Pizzuto.
L’appuntamento per la prima proiezione del film è per il 12 aprile al cinema.
Transfert e tanti premi
La pellicola, presentata a novembre al Roma Web Fest, è stata proiettata durante diversi festival cinematografici in giro per l'Italia, suscitando l’interesse di pubblico e critica.
E dopo essersi aggiudicato otto premi all’Oniros Film Awards, fra cui miglior film, migliore sceneggiatura, miglior debutto alla regia, miglior attore protagonista.
Transfert, sinossi
Attraverso una molteplicità d’intrighi psicologici e una lunga serie di colpi di scena, Transfert racconta la storia di Stefano, un giovanissimo psicoterapeuta molto acuto ed empatico.
La professione di Stefano si fa sempre più insidiosa e le vicende che la compongono mettono in luce la sfaccettata problematicità della pratica terapeutica.
Ed ecco dunque, Stefano Sofia, che si deve confrontare con pazienti non facili nei confronti dei quali dimostra interesse e sensibilità.
Fino a quando non gli si presenta il caso di due sorelle che vanno in analisi convinte, ognuna per la sua parte, che sia l'altra ad averne bisogno.
Non sarà facile per lui confrontarsi con le loro tensioni emotive.
L'obiettivo del regista
La definizione di transfert che si trova su Wikipedia è la seguente: "Il transfert (o traslazione) è un meccanismo mentale per il quale l'individuo tende a spostare schemi di sentimenti, emozioni e pensieri da una relazione significante passata a una persona coinvolta in una relazione interpersonale attuale.
Il processo è largamente inconscio ovvero il soggetto non comprende completamente da dove si originino tali sentimenti, emozioni e pensieri.
Il transfert è fortemente connesso alle relazioni oggettuali della nostra infanzia e le ricalca."
L'invito allo spettatore è però quello di non cercare di sapere di più per farsi coinvolgere da uno sviluppo dell'azione.
Lo spettatore viene spinto ad entrare in empatia con lui mentre progressivamente fa la conoscenza dei suoi non facili pazienti.