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L’immaginario italiano a Napoli con la mostra LUCE

Luce

District: Campania
Province: Napoli (NA)
Locations: Napoli (NA)
Date: 2017-11-09

L’ immaginario italiano a Napoli con la mostra LUCE

Mostra LUCE, l’ immaginario italiano a Napoli, arriva oggi, 9 Novembre, dopo il successo a Roma, Buenos Aires, Mantova, Catania e Matera.

Presso il Convento di San Domenico Maggiore, dal 9 novembre all’ 11 marzo.

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Presentazione

La mostra LUCE è stata presentata ieri, mercoledì 8 novembre, alle ore 12, nel corso di una conferenza stampa nel Piccolo Refettorio del Convento di San Domenico Maggiore.

Hanno partecipato: Nino Daniele (Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli), Roberto Cicutto (Presidente e amministratore Delegato dell’Istituto Luce-Cinecittà) e Roland Sejko (curatore artistico e regia video).

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La mostra LUCE ... realizzazione

L’esposizione racconta la storia dell’Istituto Luce dalla fondazione nel 1924 a oggi.

Una delle più grandi imprese culturali del Paese, un luogo di conoscenza storica, deposito di memorie, segreti, sogni dell’Italia nel XX secolo e oltre.

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La mostra, ideata e realizzata da Istituto Luce-Cinecittà è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.

E' curata da Gabriele D’Autilia (curatore scientifico e testi) e da Roland Sejko (curatore artistico e regia video).

L’organizzazione generale è di C.O.R. Creare Organizzare Realizzare.

La mostra LUCE ... evoluzione di una città

Un’interessante sezione finale è dedicata proprio alla città di Napoli, con una videoinstallazione formata da tre schermi.

All'interno di essi, sono  esposte foto e immagini d’archivio dagli anni ‘20 fino ai tempi nostri. Raccontano l’evoluzione della città dal punto di vista sociale, storico e artistico.

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Apre il percorso un’immagine di circa 7 metri, dove è raffigurata la piazza del Plebiscito.

Una folla sterminata è riunita in occasione della nascita del principe; militari e cittadini sono accorsi per il lieto evento.

Siamo nel 1937.

Una videoinstallazione di foto e immagini d’archivio, raccontano, dagli anni ‘20, l’evoluzione della città dal punto di vista sociale, ma anche storico e artistico.

Nelle tante immagini una piazza del Plebiscito ancora gremita, che saluta l’arrivo di Mussolini per l'anniversario della storica adunata delle Camicie Nere.

                   Evoluzione di immagini

Tra le foto quella del 1928 dei capitani delle squadre di calcio,Roma e Napoli, che posano in campo, insieme a un'autorità militare e ad altre personalità, tra cui Alessandro Melchiori.

Sono del 1938 le immagini del viaggio di Hitler a Napoli, che su invito di Mussolini, percorse a tappe le città d’arte più rappresentative del bel paese a suggellare l'eterna amicizia tra le due nazioni “sorelle”.

Lo accoglie una capitale del Mezzogiorno addobbata, dove una grande parata navale nelle acque del Golfo varrà a mostrare al Führer la preparazione militare dell’alleata.

A seguire la “Liberazione” americana che filma il popolo in fila, anche per ricevere l’acqua.

Volti di riscatto e povertà di un’Italia in bianco e nero. Lontana e vicinissima.

La sezione partenopea continua con una video istallazione formata da tre schermi.

                    Evoluzione di suoni, sapori e facce

Un susseguirsi  di suoni, “sapori”, facce, nei budelli più nascosti dei vicoli, ma anche tra le tipiche piazze, riti religiosi,  di una metropoli, che cambia per rimanere sempre se stessa.

Dura dieci minuti l’imponente video dedicato ad Antonio de Curtis: immagini “rubate” dal set. Alcuni momenti intimi, inediti, del Totò attore, che cammina, immerso tra il popolo o da solo riflette.

Stralci anche dal censurato lungometraggio di Mario Monicelli, Totò e Carolina.

Il Principe della risata ritratto nei suoi cavalli di battaglia, ma anche quando riceve premi e riconoscimenti.   

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La mostra LUCE ... un percorso

Nel racconto di questo autoritratto della nazione, LUCE - L’immaginario italiano è concepita con un approccio espositivo non statico, un flusso continuo di immagini.

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Il percorso parte dal concetto e dalla forma di ‘strip’: grandi pannelli in ordine tematico-cronologico, su cui sono proiettate speciali videoinstallazioni, montaggi ad hoc di filmati dell’Archivio storico Luce.

Accanto alle immagini in movimento, più di 500 fotografie dell’Archivio fermano momenti significativi, mentre pannelli di testo approfondiscono l’analisi storica e linguistica dei video.

Un percorso visivo e uditivo di notevole impatto, in cui ogni visitatore si confronta con un’immagine differente, e in cui ciascun video dialoga con quelli vicini.

Una serie di parole-chiave lega l’itinerario.

Si va così dagli anni ’20 di città/campagna, ai ’30 di autarchia, uomo nuovo, architettura, censura e propaganda.

Si arriva a Guerra e rinascita, Cassino, vincitori e vinti, modernità/arretratezza, giovani, economia, corpi politici, neotelevisione, e tante altre.

Alcune sezioni mostrano aspetti specifici e suggestivi.

La camera delle meraviglie è un omaggio ai viaggi per il mondo compiuti dagli operatori Luce.

La ‘camera del Duce’ disegna un’antologia delle retoriche e dei silenzi di Mussolini, ed è contrapposta alla stanza del Paese reale, un commovente viaggio nei volti degli italiani negli anni ’30.  

La mostra LUCE ... una storia

Nato nel 1924 come L.U.C.E., L’Unione Cinematografica Educativa, con l’intuizione e l’intento di raccontare l’attualità del Paese, della sua società e del mondo.

Il tutto attraverso il nuovo linguaggio delle immagini in movimento.

Ribattezzato con Regio decreto l’anno seguente, l’Istituto Nazionale Luce venne sostenuto con forza e controllato da Benito Mussolini, che ne sfruttò le enormi potenzialità divulgative e politiche.

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Dopo oltre 90 anni, quell ’intuizione è diventata oggi la più antica istituzione di cinema pubblico al mondo e, con un archivio  di migliaia di filmati e milioni di fotografie, un patrimonio impareggiabile.

Tanto da meritare nel 2013 l’ingresso per il fondo ‘Cinegiornali e fotografie dell’Istituto Nazionale L.U.C.E.’ nel Registro Memory of the World dell’UNESCO.

                    Una storia, un patrimonio         

Un bene italiano divenuto bene mondiale. 

Dal suo esordio il Luce ha provveduto a rivelare l’immagine degli italiani a loro stessi, e a fornire una conoscenza di base del Paese.

Grazie ai ‘cinegiornali’ Luce, milioni di cittadini dagli anni ’20 in poi hanno potuto vedere e scoprire per la prima volta città, geografie lontane, popolazioni sconosciute, forme sociali e culturali differenti.

                    Una storia di propaganda

La nascita di un’opinione pubblica in Italia passa di qui, insieme alla stessa formazione di ‘luoghi comuni’.

È su questo terreno condiviso ed elementare che il fascismo poté promulgare le sue propagande e il suo controllo.

Ma anche che il Paese uscito dalla Guerra riuscì a testimoniare gli sforzi e la spinta civile della ricostruzione.

Gli sviluppi di una nuova società democratica e di massa avviata alla modernità.

Di questo aspetto educativo, informativo e propagandistico, il Luce fornisce milioni di documenti.

                    Un' immagine, un paese che si mette "in posa"

Il Paese ‘si mette in posa’. Ma la mostra racconta anche il rovescio di quell’immagine.

Per la natura realistica del cinema e della fotografia, allo spettatore di ieri e di oggi, non poteva e non può sfuggire la retorica delle ‘pose’ di Mussolini nei suoi comizi.

Non può sfuggire neanche la povertà e la fatica dei contadini messi in scena sorridenti davanti all’obiettivo, e lo sconforto dei soldati in una guerra che si raccontava trionfale, mentre si subiva una sconfitta.

L’ironia di uno speaker sulle donne lavoratrici negli anni ’50, la compostezza dei rappresentanti dei partiti, i volti allegri dei giovani in una festa o in una manifestazione, rivelano le richieste di una nuova età di diritti.

In tutti questi rovesci dell’immagine il Paese svela e confessa il suo intimo. Il suo immaginario.  

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