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20 settembre: la presa di Roma e la nascita del cinema italiano

la presa di roma

District: Lazio
Province: Roma (RM)
Locations: Roma (RM)
Date: 2016-09-20

20 settembre: la presa di Roma e la nascita del cinema italiano

Il 20 settembre segna una duplice ricorrenza.

Il 20 settembre 1870 è la data breccia di Porta Pia e la conseguente presa di Roma. La città veniva così annessa al Regno d’Italia.

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L’anno successivo anche la capitale d’Italia veniva trasferita da Firenze a Roma. Si concludeva così effettivamente il processo di unificazione nazionale.

Insieme si avviava una nuova fase della storia della Chiesa con la fine dello Stato Pontificio quale entità storico-politica. Inizia una fase difficile e tesa nel rapporto tra la stessa e lo Stato Italiano.

L'anniversario del 20 settembre è stato festività nazionale per sessant’anni. Fu abolita nel 1930, a seguito della firma nell’anno precedente dei Patti Lateranensi.

Un episodio così importante della storia nazionale, con i suoi risvolti e i suoi aspetti evocativi (i bersaglieri) non poteva ovviamente non ispirare anche il cinema.

Tanti sono i film nei quali è presente l’episodio della Breccia di Porta Pia. Film diversi per timbro narrativo, genere, qualità artistica.

Da “Mio padre monsignore” (1971) di Antonio Racioppi a “Correva l’anno di grazia 1870” (1972) di Alfredo Giannetti a “Arrivano i bersaglieri” (1980) di Luigi Magni all’episodio di "Superfantozzi" (1986) di Neri Parenti al film TV “La notte di Pasquino” (2003) di Luigi Magni alla miniserie “L’ultimo papa re” (2013) di Luca Manfredi.

La nascita del cinema italiano

Ma soprattutto la presa di Roma si lega in qualche modo alla nascita stessa del cinema italiano.

Il 20 settembre 1905, infatti, proprio in occasione del 35° anniversario della presa di Roma, usciva quello che è ritenuto il primo film a soggetto mai realizzato in Italia “La presa di Roma. 20 settembre 1870”.

La produzione e la regia sono di Filoteo Alberini. Alberini è una singolare figura di fotografo, inventore, esercente e primo produttore cinematografico italiano con la Alberini Santoni.

“La presa di Roma” è una «grande ricostruzione storica in sette quadri», lungo 250 metri (contro i 40/60 tradizionali).

I sette quadri raccontavano: l'abboccamento al ponte Milvio del generale Carchidio con gli emissari papalini, il rifiuto del generale pontificio Kanzler di arrendersi, l'arrivo dei bersaglieri italiani sul campo di battaglia, l'ultima cannonata che apre la breccia di Porta Pia, l'assalto dei bersaglieri, la bandiera bianca che per ordine di Pio IX si alza su San Pietro e l'apoteosi dell'Italia «una, libera e indipendente».

Purtroppo di quei 250 metri di pellicola ne sono rimasti solo 75, circa quattro minuti di proiezione.  Nel centenario sono stati restaurati dalla Cineteca Nazionale di Bologna e dalla Cineteca Italiana di Milano.

"La presa di Roma”, pur ridotta, costituisce una testimonianza importante sia sul piano storico che culturale.

La stessa proiezione del film il 20 settembre 1905 rappresentò un episodio eclatante.

Il film fu proiettato proprio a Porta Pia, non senza accese polemiche politiche. Si racconta che oltre centomila persone affollassero le vie di Roma. Le proiezioni furono replicate anche nei giorni successivi con grande entusiasmo popolare.

Per chi voglia approfondire consigliamo due libri:

Giovanna Lombardi – Filoteo Alberini, l’inventore del cinema – Arduino Sacco Editore (2008)

Giovanni Lasi – La presa di Roma 20 settembre 1870 (Filoteo Alberini, 1905). La nascita della nazione – Editore Mimesis (2015)

 

 

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