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Addio a Manlio Rocchetti, il truccatore premio Oscar

Manlio Rocchetti

District: Lazio
Province: Roma (RM)
Locations:
Date: 2017-01-11

Addio a Manlio Rocchetti, il truccatore premio Oscar

Manlio Rocchetti

È morto lunedì notte, in Florida, a 73 anni, Manlio Rocchetti.

Un grande truccatore giunto ai massimi livelli internazionali, che ha creato parrucche leggendarie per il cinema e la TV.

Ha vinto nella sua carriera numerosi premi.

Nel 1989 aveva vinto un Emmy Award. Premiato per il miglior trucco per la serie TV Lonesome Dove con Robert Duvall e Tommy Lee Jones.

Nel 1990 poi addirittura l’Oscar. Insieme a Lynn Barber e Kevin Haney, Rocchetti era stato premiato per il film A spasso con Daisy.

Ha lavorato con i più grandi registi: Martin Scorsese, Sergio Leone, Brian De Palma, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Roberto Rossellini, Ettore Scola, Bill Forsyth, Ang Lee ecc.

Con gli attori più famosi. Alcuni nomi per tutti: Al Pacino, Robert De Niro, Sean Connery, George Clooney, Leonardo Di Caprio, Jack Nicholson, Robert Duvall, Kevin Costner, Matt Damon.

Innumerevoli sono i film a cui ha collaborato: A spasso con Daisy, C’era una volta in America, Gangs of New York, Shutter Island, I segreti di Brokeback Mountain, L’avvocato del diavolo, The American, Novocaine, Il principe del mare, Tutti gli uomini del re e tanti altri.

Ha tenuto corsi di formazione in tutto il mondo.

Con Manlio Rocchetti se ne va un esponente di punta dell’artigianato di qualità italiano che si muove nel mondo del cinema. Un settore artigianale e creativo il cui valore è riconosciuto in tutto il mondo, premiato con Oscar, Emmy Awards, Bafta. Ma non sempre adeguatamente valorizzato.

Il laboratorio Rocchetti Parrucche

La famiglia Rocchetti gestiva sin dal 1874 un laboratorio di parrucche a Roma in Largo del Pozzo delle Cornacchie. Il nonno Manlio aveva affinato l’arte del confezionamento della parrucca a Parigi. Poi aveva assunto il ruolo ufficiale di parruccaio e responsabile del trucco del Regio Teatro dell’Opera di Roma.

Ancora oggi, dopo alcune vicende, il laboratorio, nella attuale sede di Via Gregorio VII, è gestito dalla famiglia. Se ne occupava appunto Manlio Rocchetti con la collaborazione del fratello Luigi. Nel laboratorio peraltro è custodito e gestito uno dei più grandi repertori di parrucche al mondo.

Nell’autunno scorso Manlio Rocchetti aveva partecipato a The Italian Journey, uno degli incontri di MIA, il Mercato internazionale dell'audiovisivo, al Planetario di Roma.

In questa occasione, una delle ultime sue comparse pubbliche, aveva fatto il punto sulle trasformazioni del suo lavoro.

"Il modo di far parrucche è cambiato. Oggi le parrucche sono molto più belle e realistiche al massimo. Per esempio quelle fatte per il film di George Clooney, The American. L'attrice aveva 4 parrucche e nessuno si è accorto che avesse una parrucca, nemmeno il regista. Una parrucca quando è bella non si deve vedere".

"Mi hanno rimproverato una volta su un film di De Niro che era Gli intoccabili perché si vedeva una calotta. In realtà non c'era alcuna calotta, ma un naso finto.... E nessuno lo ha visto".

Secondo Rocchetti però non si fa abbastanza per promuovere il lavoro delle maestrie artigiane del cinema all'estero. "Sono contento di quello che ho fatto e abbiamo fatto. Ma potrei fare di più se ci fosse qualcuno che potesse spingere il nostro lavoro".

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