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Le Quattro giornate di Napoli: la storia e il film di Nanni Loy

Le quattro giornate di Napoli

District: Campania
Province: Napoli (NA)
Locations: Napoli (NA)
Date: 2016-09-27

Le Quattro giornate di Napoli:  la storia e il film di Nanni Loy

73 anni fa iniziavano Le Quattro giornate di Napoli.

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Napoli, prima tra le grandi città europee, insorgeva con successo contro l'occupazione tedesca.

L’insurrezione popolare dei napoletani, esasperati e stremati dai lunghi anni di guerra, scoppiò il 27 settembre 1943.

Durante i quattro giorni gli abitanti della città si distinsero per la grande partecipazione e per gli atti di eroismo.

Questi elementi, uniti all'apporto dei militari fedeli al Regno del Sud, permisero che Napoli si liberasse dalle forze tedesche. Così le forze armate Alleate il 1 ottobre 1943, al loro arrivo, trovarono una città già libera dall'occupazione nazista.

L'avvenimento valse alla città il conferimento della medaglia d’oro al valor militare.

Il film di Nanni Loy

Questo episodio ritorna più volte nel cinema. Ma il film che immediatamente è collegato a quella vicenda è Le quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy.

Il film è ispirato al libro di Aldo De Jaco “ La città insorge: le quattro giornate di Napoli ” del 1956. La sceneggiatura è di Carlo Bernari, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Nanni Loy.

Le quattro giornate di Napoli fu prodotto da Goffredo Lombardo. Le musiche, tra le quali la famosa e struggente “Tarantella tragica” sono di Carlo Rustichelli.

Vincitore di tre Nastri d'argento, fu candidato al premio Oscar come miglior film straniero e per la sceneggiatura.

Il film è girato, quasi tutto in esterni, a Napoli. Alcune scene sono però girate a Salerno e a Gaeta (LT).

Il film è dedicato al dodicenne Gennaro Capuozzo, medaglia d'oro al valor militare.

Nel film recitarono attori affermati: Lea Massari, Gian Maria Volontè, Frank Wolff, George Wilson, Jean Sorel, Aldo Giuffrè, Regina Bianchi.  

Insieme una nutrita schiera di bravissimi caratteristi napoletani: Enzo Turco, Franco Sportelli, Luigi De Filippo, Pupella Maggio, Enzo Petito, Carlo Taranto, Enzo Cannavale, il giovanissimo Antonio Casagrande.

Ma nonostante tante importanti e popolari individualità artistiche, il film è soprattutto un grande film corale, di popolo.

Nanni Loy costruisce il film in modo tale che non abbia un vero protagonista. Nessuno primeggia: così, a  diventare protagonista assoluto del film, è il popolo napoletano, il suo coraggio e la sua tenacia.

Nel film si mescolano così episodi e personaggi popolari protagonisti della rivolta: i ragazzi fuggiti dal riformatorio per unirsi all'insurrezione, il piccolo Gennaro Capuozzo che muore sulle barricate, tanti altri personaggi, tra i quali va ricordato Adolfo Pansini.

Proprio per evidenziare che l’unico vero protagonista era il popolo napoletano, gli attori rinunciarono a far apparire i loro nomi nei titoli di testa del film.


 

 

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